Negli ultimi tempi si sente parlare spesso di Mindfulness, o più semplicemente di meditazione.
Molti sono gli articoli di giornali, riviste , libri che raccontano di questa pratica che viene associata spesso ai termine serenità, benessere, consapevolezza.
Credo sia naturale che nasca spontaneamente un po’ di curiosità nei confronti di questa pratica che da più parti viene presentata come un antidoto in grado di contrastare gli effetti secondari della modernizzazione.
In effetti la salute mentale risulta essere sempre più a rischio. Da studi recenti risulta che siano in aumento le persone che soffrono di depressione, si parla del 7,2% della popolazione europea e di disturbi legati all'abuso di alcol, così come si nota un incremento di altre patologie come i disturbi di panico, del sonno ed i disturbi psicosomatici. I fattori che concorrono a queste patotologie possono essere individuali e relazionali ma sicuramente anche l’ambiente che ci circonda e le richieste che esso ci pone, possono avere un ruolo importante
Infatti la crisi economica da una parte con il suo carico di disoccupazione, povertà e preoccupazioni per il futuro e, di contro, la globalizzazione, che richiede alle persone di dover essere sempre in corsa, al passo con i cambiamenti rapidi sul lavoro e nella vita, sempre pronte ad adattarsi alle nuove tecnologie, portano inevitabilmente ad un aumento delle tensioni che spesso possono concorrere all’insorgenza della sofferenza mentale.
Come proteggesi da tutto questo
Come si può vedere il quadro è preoccupante, sembra davvero che la mente ed il corpo facciano fatica a stare al passo con i tempi e con le richieste imposti dalla moderna società.
Ma come fare a convivere con tutto ciò senza farsi travolgere?
Immaginiamo una passeggiata in campagna da soli o in compagnia di una persona con cui ci sentiamo in sintonia. Inizialmente, soprattutto dopo una giornata carica di impegni, i pensieri tenderanno ad andare su quello che abbiamo fatto durante il giorno, su come lo abbiamo fatto, su quello che non siamo riusciti ancora a fare, ma poi, se solo cominciamo a portare l’attenzione a noi ed a quanto ci circonda, ad ascoltare il nostro respiro, ad abbandonarci allo scricchiolio della ghiaia sotto le nostre scarpe, al paesaggio che si presenta a noi con le sue svariate sfumature di colori, suoni e profumi… presto ci troveremo a sperimentare un modo diverso di esserci che comprende il piacere di godere quello che stiamo vivendo in quel momento. Questo significa in pratica essere mindfulness, vivere con piena consapevolezza il momento, essere presenti a noi stessi ed all’esperienza che stiamo vivendo. E’ un’esperienza che dilata i sensi, la percezione, il tempo. In quei momenti siamo noi e quello che vediamo, siamo noi e quello che agiamo, con tutto il nostro corpo e la nostra mente. Purtroppo la capacità di “esserci”, di vivere “anima e corpo” quello che ci arriva come esperienza, per noi adulti diventa una conquista in quanto l’aspetto mentale tende a prendere il sopravvento. Noi pensiamo sempre, siamo sempre o indietro, su quello che è stato o avrebbe potuto essere, o su quello che è il futuro, su come saranno le cose. Nel fare così però perdiamo una parte importante che è il nostro presente, con il suo dispiegarsi, momento per momento, ai nostri sensi, alla nostra esperienza. Oltre a ciò, quello che succede è che i pensieri sul passato o sul futuro ci catturino portandoci in una spirale depressiva od ansiosa che sicuramente non gioca al nostro stato d’animo.
Vivere in maniera consapevole significa perciò ritrovare semplicemente il contatto con noi stessi, e con ciò che circonda; significa riuscire nella quotidianità, a trovare dei momenti in cui rallentiamo il passo, godiamo di quello che stiamo facendo senza volere che sia necessariamente diverso da quello che è… Vuol dire ritornare a stare sull’esperienza per sperimentarla a tutto campo, in quel preciso momento, lasciando almeno per un momento da parte tutto quello che è stato o che sarà.
Vivere con consapevolezza
ll concetto di stare nel presente è uno dei concetti basilari della Mindfulness. Il termine Mindfulness è la traduzione in inglese della parola "Sati” in lingua Pali, che significa "attenzione consapevole” o "attenzione nuda”. Secondo la definizione di Jon Kabat-Zinn, medico americano che ha portato la meditazione in Occidente, Mindfulness significa "porre attenzione in un modo particolare: intenzionalmente, nel momento presente e in modo non giudicante. Si tratta cioè di dirigere volontariamente la propria attenzione a quello che accade nel proprio corpo e intorno a sé, momento per momento, ascoltando con attenzione la propria esperienza, e osservandola per quello che è, senza valutarla o criticarla. Gli elementi a cui viene portata l’attenzione durante la pratica della mindfulness sono il corpo, le percezioni sensoriali, i pensieri e le emozioni. L’osservazione di questi elementi della propria esperienza soggettiva avviene in uno stato di autentica calma non reattiva, nel quale si accetta ciò che viene osservato per quello che è, consentendo ai cambiamenti di avvenire naturalmente, senza ostacolarli né promuoverli ed evitando la solita resistenza o il solito giudizio che causano ulteriore sofferenza.
Perché questo avvenga è necessario disciplina e costanza in quanto si tratta di una forma di meditazione che consiste nella pratica di alcuni esercizi tra i quali la pratica del respiro, il body scann, la meditazione camminata.
Numerose sono le ricerche che confermano quanto la pratica della Mindfulness tenda a favorire l’attivazione delle aree della corteccia cerebrale che si attivano nelle situazioni di benessere.
La pratica della Mindfulness può veramente rappresentare una via verso l’apprendimento di un atteggiamento più consapevole verso noi stessi e l’esterno in grado di favorire il benessere del corpo e della mente.
E’ così che la nostra passeggiata in campagna ci porterà un quid in più: un momento di connessione con noi e con il mondo che ci circonda e quindi di armonia e benessere.